A Plague Tale: Requiem è il sequel dell’eccellente e inaspettato successo A Plague Tale: Innocence pubblicato nel 2019. L’originale ti vedeva seguire Amicia e Hugo, mentre cercano di capire esattamente cosa sta succedendo a Hugo, perché c’è improvvisamente un’abbondanza eccessiva di topi infestati dalla malattia, e cosa significa andare avanti.

A Plague Tale: Requiem non differisce da questa semplice formula, con noi che controlliamo ancora una volta Amicia, anche se questa volta il il gioco si apre in un modo molto più calmo e meno mortale rispetto all’originale.

Correlati: God of War: Ragnarök-One More Swing of the Axe (PS5)

Hugo apparentemente sta bene, la Macula (il nome dato alla malattia che lo prende) si è fermata e quasi inerte, e Amicia e il suo fratellino stanno cercando di costruirsi una vita nella loro nuova casa.

Naturalmente questa pace non dura a lungo, e la Macula ritorna, e con essa l’abbondante quantità di topi. Mentre l’ultima generazione di console ha fatto tutto il possibile per mostrare una quantità spaventosa di topi, l’attuale generazione lo spinge a un livello ancora più grande e terrificante. In alcuni punti durante il gioco ci sono centinaia di migliaia di topi che ti circondano e si dirigono verso di te, e in alcuni casi, anche il fuoco che avevamo usato in precedenza come difesa non sempre funziona.

Una piaga Tale: Requiem – Beautiful and Terrifying

Sebbene il gioco segua la stessa idea generale del suo predecessore, tutto è amplificato fino a undici. Che si tratti dei summenzionati ratti, degli ambienti belli ed epici, dei set e degli enigmi molto più grandi o della storia, tutto sembra molto più grandioso e con una posta in gioco più alta rispetto all’originale. Questo non vuol dire che l’originale non sia buono, perché è, semmai, un complimento ad Asobo Studio, che ha mantenuto lo stesso cuore del gioco, ma ha livellato tutto il resto.

A Plague Tale: Requiem riporta le mosse standard, con la fionda utilizzata per una varietà di diverse pozioni alchemiche, ma aggiunge la capacità di contrastare, pugnalare e persino usare una balestra per uccidere i nemici che pattugliano regolarmente. C’è anche abbastanza varietà nei tipi di nemici per tenerti all’erta, con diversi nemici che richiedono un approccio diverso, dai nemici con l’elmo che sono invincibili alla tua fionda, ai nemici completamente corazzati che all’inizio intimidiscono, ma presto eliminati con facilità.

Sarebbe impossibile e offensivo discutere di A Plague Tale: Requiem senza accennare alla fantastica storia. Il tutto richiederà dalle dieci alle quindici ore per finire, a seconda di quanto esplori e della frequenza con cui rimarrai sul posto per ammirare le splendide immagini. Non c’è un solo minuto durante il gioco che sembrerà sprecato o inutile, e la storia è piena di alti e bassi, colpi di scena che ti terranno agganciato e fluttuante tra la genuina speranza che i fratelli riescano a curare Hugo, fino alla disperazione al pensiero che potrebbero fallire.

Correlati: Call of Duty: Modern Warfare 2 (2022) Recensione multiplayer-Even Moderner Warfare

Per quanto belli siano gli ambienti, non è stato sprecato tempo e nessuna spesa eccessiva per rendere Amicia, Hugo e il cast di supporto il più vicino possibile alla realtà come ho visto nei giochi. Di tanto in tanto mi sorprendevo a notare i singoli peli di Amicia, o i pori martoriati sul viso di Arnaud. L’unica cosa negativa che posso dire sui personaggi è che a volte la sincronizzazione labiale sembrava scadente, il che è stato un peccato considerando la voce potente fornita dall’intero cast.

Non sorprende che A Plague Tale: Requiem è stato gettato nel mixer per i premi Gioco dell’anno e, anche se deve affrontare una forte concorrenza in God of War: Ragnarök ed Elden Ring, non sarebbe ingiusto se A Plague Tale: Requiem vincesse.

A Plague Tale: Requiem è stato riprodotto e rivisto su un codice fornito da Asobo Studio.

Seguici per ulteriori informazioni sull’intrattenimento su FacebookTwitter, Instagram e YouTube.