I documentari non sono il genere di film più popolare tra il pubblico del main stream. I frequentatori di film occasionali vogliono essere intrattenuti piuttosto che istruiti quando si siedono e accendono la televisione. I Got A Monster è forse il ponte perfetto per chi non lo sapesse tra il mondo del cinema sceneggiato e dei documentari. Con un montaggio nitido e una storia avvincente da raccontare, il film si svolge con un’intensità avvincente che non si sprigiona fino a quando i titoli di coda non arrivano sullo schermo.

La trama

Il sergente investigativo Wayne Jenkins di Baltimora La task force sulle tracce di armi si presenta come un”super poliziotto”. Dall’esterno, guardando dentro, sembrava essere un ufficiale al top del suo gioco, con tutti gli istinti investigativi e le conoscenze di strada necessarie per intaccare il problema del crimine sempre più violento di Baltimora. Ma al di fuori della vista del pubblico, Jenkins usa il potere e l’autorità forniti dal distintivo che indossa per guadagno personale ad ogni costo. Infrangendo proprio le leggi che ha giurato di far rispettare, manipola i tribunali per stravolgere il mondo delle armi e della droga a vantaggio di lui e della sua squadra, e nel frattempo distrugge le vite degli altri.

I Got A Monster

The Critique

Il vero crimine è un genere di intrattenimento di cui gli americani sembrano non averne mai abbastanza. Dai libri ai podcast alla televisione non mancano le storie da raccontare, e c’è un folto gruppo pronto a consumarle tutte. Ciò rende i veri documentari sul crimine i più accessibili alla stragrande maggioranza del pubblico. Utilizzando le riprese delle telecamere indossate dal corpo di Wayne Jenkins e della sua unità, I Got A Monster porta gli spettatori direttamente nel crudo mondo del crimine a livello di strada e delle tattiche della task force sulle tracce di armi.

È una storia di corruzione e il crimine che ti aspetteresti di vedere in un’opera di finzione. Questo è probabilmente il motivo per cui è stato adattato nel docudrama della HBO We Own This City, con Jon Bernthal. A fare da antitesi a Wayne Jenkins c’è Ivan Bates, l’avvocato che non si fermerà fino a quando Jenkins e la sua banda di teppisti con il distintivo non saranno assicurati alla giustizia. Se non fosse stato per Ivan Bates, non si sa quanto tempo sarebbe durato il regno e il controllo della task force sulle tracce di armi sulle strade di Baltimora.

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Vengo da una famiglia di forze dell’ordine. Sostengo la buona polizia e credo veramente che abbia il compito di svolgere un lavoro difficile, e spesso ingrato, che è una necessità sociale; tuttavia, I Got A Monster dimostra come il potere e l’autorità possono essere corrotti e, se non controllati, la corruzione può diffondersi. Spider-Man lo sa meglio di chiunque altro:”Da un grande potere derivano grandi responsabilità”.

I Got A Monster

In conclusione

I Got A Monster è un film tanto importante quanto è divertente, affronta argomenti difficili e li presenta in un modo che attrae una vasta gamma di pubblico. Il suo messaggio non è mai contro la polizia. È anticorruzione e pro-responsabilità. Un risultato importante nel cinema che documenta uno dei casi più significativi di corruzione della polizia mai registrati. Un film mostruoso.