I film trovati hanno una serie specifica di delizie: c’è il fascino voyeuristico di guardare qualcosa che sembra clandestino, le idee concettuali che i registi possono solo farla franca in quel formato, e la possibilità di effetti speciali che hanno il potere di impressionare e allo stesso tempo far ammalare. The V/H/S La serie è abile nell’esplorarli e nel formato antologico dei film c’è spazio per un regista per mostrare i propri punti di forza e interessi. V/H/S 99l’ultima voce del franchise, non fa eccezione con cinque segmenti che oscillano in termini di qualità ma riescono a offrire qualcosa di divertente lungo il percorso.

Fuggire dal caos della tradizione della serie finora, non c’è una singolare premessa avvolgente per V/H/S 99, solo cortometraggi animati in stop-motion creati da uno dei personaggi di uno dei segmenti,”The Gawkers”, diretto da Tyler MacIntyre. Non incontriamo gli adolescenti dietro la macchina da presa e in”Gawkers”fino alla fine del film, ma il film si apre fortemente con”Shredding”, diretto da Maggie Levin. Seguendo l’inseguimento di un gruppo di adolescenti in missione per suonare in un locale underground che anni fa fu teatro di un disastro per l’ultima band a suonare lì,”Shredding”è un divertente mix di stili di video musicali degli anni’80 e Anni’90 anche con un gruppo di zombi. È meno spaventoso, ma è un ottimo modo per entrare nell’atmosfera decisamente di fine anni’90. V/H/S 99 andare per. Il prossimo è”Suicide Bid”, diretto da Johannes Roberts, una storia su un nonnismo confraternita andato terribilmente storto quando una promessa è costretta a passare la notte sepolta viva in una bara. Probabilmente puoi indovinare cosa succede dopo, ma diciamo solo che è tutto divertente e divertente fino a quando un vecchio fidanzamento decide di riemergere sotto il fango. Il segmento di Flying Lotus,”Ozzy’s Dungeon”, è il prossimo ed è uno dei migliori V/H/S 99. Seguiamo uno spettacolo in stile Double To osare/Legends of the Hidden Temple che va terribilmente storto per un giovane concorrente. Poi il segmento prende una brutta piega, rendendolo un incubo di vendetta surreale (con un sacco di viscerale viscerale e coraggio). L’esecuzione e la direzione di questo segmento in particolare lo contraddistinguono: sembra distinto, concentrato e divertente in quanto solo un V/H/S 99 il segmento può.”Ozzy’s Dungeon”sfrutta al massimo il tempo limitato che ha per fare impressione. Il risultato è qualcosa di simile a”Storm Drain”dell’episodio precedente, un’eccellente vetrina del regista che quasi esplode dal film con potenziale e potenza.